VIZI E VIRTÙ
Nei fastosi ambienti di Castel Velturno, antica residenza estiva dei Principi Vescovi di Bressanone, Andrea Pozza costruisce una vera e propria narrazione dal taglio simbolico.
Il gioco sottile e pericoloso tra il bene e il male, tra vizio e virtù, è qui rappresentato da due dame bianche e da una dama nera. Dieci gli scatti che riassumono l'eterno conflitto che affligge l'esistenza umana.
Nella successione delle scene le dame bianche, che trascorrono una quotidianità priva di eccessi e distrazioni se non giochi innocenti, vengono lentamente avvicinate e sedotte da una dama nera che, nel possederle, le trasforma da prima anch'esse in dame nere e poi le assimila trasformandole in figure evanescenti senza più anima e corpo.
Nel gioco senza fine tra le forze del bene e quelle del male, volutamente inscenato da Pozza in una residenza vescovile, vince inesorabilmente la forza della tentazione, la seduzione del proibito. Quasi un messaggio senza speranza. La sontuosità dell'ambiente seicentesco fa da contrasto con le figure, quasi manichini alla De Chirico, spersonalizzate nella loro staticità senza volto.
(presentazione a cura di Paola Bassetti Carlini)
Le foto della serie "Vizi e Virtù" sono parte integrante della mostra "Memorie e Tempo" esposta nelle due sedi di Castel Tirolo e Caste Velturno
Nei fastosi ambienti di Castel Velturno, antica residenza estiva dei Principi Vescovi di Bressanone, Andrea Pozza costruisce una vera e propria narrazione dal taglio simbolico.
Il gioco sottile e pericoloso tra il bene e il male, tra vizio e virtù, è qui rappresentato da due dame bianche e da una dama nera. Dieci gli scatti che riassumono l'eterno conflitto che affligge l'esistenza umana.
Nella successione delle scene le dame bianche, che trascorrono una quotidianità priva di eccessi e distrazioni se non giochi innocenti, vengono lentamente avvicinate e sedotte da una dama nera che, nel possederle, le trasforma da prima anch'esse in dame nere e poi le assimila trasformandole in figure evanescenti senza più anima e corpo.
Nel gioco senza fine tra le forze del bene e quelle del male, volutamente inscenato da Pozza in una residenza vescovile, vince inesorabilmente la forza della tentazione, la seduzione del proibito. Quasi un messaggio senza speranza. La sontuosità dell'ambiente seicentesco fa da contrasto con le figure, quasi manichini alla De Chirico, spersonalizzate nella loro staticità senza volto.
(presentazione a cura di Paola Bassetti Carlini)
Le foto della serie "Vizi e Virtù" sono parte integrante della mostra "Memorie e Tempo" esposta nelle due sedi di Castel Tirolo e Caste Velturno